mercoledì 23 dicembre 2009

Neve

Al risveglio, una sorpresa: non si può uscire dal box perchè la rampa è ghiacciata. Unica soluzione: spazzare la neve, poi rompere le lastre di ghiaccio in pezzetti e toglierli dalla rampa.
Ci mettiamo al lavoro ed è faticoso, il freddo del mattino sulle mani e sul viso fa un po' male. Potrei essere a letto al caldo, magari a fare colazione, potrei fare mille altre cose... e invece sono qui, dover spalare neve e faticare perchè l'impresa di pulizie non ha gettato il sale come avrebbe dovuto.

Concentrati sull'istante presente. Ciò che accadrà in futuro non esiste, ciò che è successo in passato neppure. Esiste "qui", "adesso", niente altro. Non esistono le mille potenzialità di ciò che avresti potuto fare o di come avrebbe potuto essere questo istante se le infinite variabili che lo hanno prodotto si fossero combinate in modo diverso.
Sei qui, ora.
Solo questo esiste.


E la mente si fa leggera.
Non penso più a quanto lavoro manca ancora per arrivare alla fine della rampa, non tengo il conto di quanta neve ho già spostato e quanta ne dovrò spostare: mi limito a lavorare con il ritmo che il mio corpo mi permette di tenere, serenamente, senza altri pensieri se non il presente.
Sono momenti bellissimi.





Anche rompere il ghiaccio non sembra facile. Se si colpisce la lastra, quasi non si scalfisce. Ma basta poco per scoprire che, se si inizia a colpire lungo i bordi, spezzandola di poco alla volta, con poca fatica si scompone in frammenti facili da spostare. Proprio come le cattive abitudini, che sembrano insormontabili nel loro insieme, ma se attaccate poco alla volta, dove sono vulnerabili, sono facili da superare.
Perchè sappiamo che sono cattive, e chi più di noi stessi vuole il nostro bene?