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martedì 5 gennaio 2010

Appunti - Il nobile ottuplice sentiero

Divisione Fattori
Saggezza
1. Retta visione
2. Retta intenzione
Condotta
3. Retto parlare
4. Retto agire
5. Retto vivere
Concentrazione
6. Retto sforzo
7. Retta consapevolezza
8. Retta meditazione


SAGGEZZA
La saggezza descrive un modo di interpretare e di riflettere che porta il seguace del sentiero a progredire nella sua evoluzione.
Le caratteristiche del sentiero legate alla saggezza si collocano principalmente nel campo intellettuale e sono legate al pensiero.

Retta visione
La retta visione consiste nella prospettiva corretta da cui osservare ed interpretare il mondo in cui si vive. La retta visione si ottiene con la teoria, cioè la lettura e la riflessione dei concetti, ma anche con la pratica, sia meditativa che attiva, che ha lo scopo di fornire la percezione e l'intuizione di tali concetti al di là della razionalità.
Con la retta visione si abbandona l'illusione che limita la percezione alla realtà materiale immediata, la brama di soddisfazioni effimere, lo sbilanciamento tra l'importanza data all'aspetto concreto e a quello spirituale dell'esistenza.

Retta intenzione
La retta intenzione consiste nel dedicarsi al superamento dei propri aspetti che si considerano negati e ingiusti. Consiste nell'aspirare alla rettitudine ed all'evoluzione, nel perseguire il proprio ideale di perfezione spirituale.




CONDOTTA

La retta condotta è un insieme di comportamenti che definiscono le azioni e le abitudini di una vita conforme all'ottuplice sentiero.
Le caratteristiche del sentiero legate alla condotta sono principalmente riconducibili alla vita pratica e sono principalmente espresse dal comportamento, dall'azione e dalle scelte "attive".

Retto parlare
Parlare rettamente significa non mentire, non utilizzare la parola per circuire o ingannare, non offendere. Il linguaggio è un mezzo potentissimo, che deve essere impiegato per diffondere concetti adatti agli ascoltatori, veritieri e positivi per chi voglia riceverli. Parlare rettamente, in alcune occasioni, significa anche saper tacere.


Retto agire
Il corretto agire si traduce nel non danneggiare se stessi o gli altri, nel non distruggere ciò che abbiamo intorno, nel non aggredire. L'azione corretta consiste nel compiere atti onorevoli e conformi allo spirito di saggezza del sentiero, astenendosi da tutto ciò che sia contrario a questi principi.

Retto vivere
La vita retta, più in generale, coinvolge lo stile di vita adottato. Non solo nelle azioni o nei discorsi isolati, ma nel quadro generale della propria esistenza, il sentiero deve trasparire e caratterizzare ogni scelta. Nell'ambito lavorativo come in quello familiare, nelle scelte con gli amici e in quelle che coinvolgono sconosciuti, la condotta di chi segue il sentiero deve essere sempre conforme al suo spirito.



CONCENTRAZIONE
La concentrazione è la ricerca dello stato spirituale di calma profonda e profonda compassione, che è fondamentale per raggiungere un ideale di illuminazione.
Le caratteristiche del sentiero legate alla concentrazione non sono collegabili direttamente alla sfera mentale o quella pratica, ma rientrano invece nel campo più ampio della spiritualità, che comprende l'individuo nella sua totalità, sia concreta che intellettuale.

Retto sforzo
Il corretto sforzo consiste nell'impegnarsi a lasciarsi alle spalle i pensieri dannosi, la mentalità ristretta e legata al beneficio materiale, i luoghi comuni e i pregiudizi. Impegnarsi nella direzione della giusta condotta è considerato retto sforzo.

Retta consapevolezza
La consapevolezza deve essere sempre presente in ogni azione e pensiero di chi segue la via. Non si deve lasciare spazio all'automatismo, al ripetersi uguale senza pensiero di attività conosciute. E' necessario mantenere l'attenzione sempre viva, la mente sempre focalizzata, per cogliere le sfumature irripetibili di ogni attimo
ed agire sempre in modo personale e diretto, senza lasciarsi sopraffare dall'abitudine.
Mantenere la consapevolezza sempre attiva è la chiave per accedere alla giusta percezione di sé del tempo, dell'ambiente e della dimensione in cui si vive ed è indispensabile per saper cogliere negli altri le sfumature che possono guidare la corretta interazione con loro.

Retta meditazione
La meditazione, intesa come percorso e non come semplice pratica, porta alla percezione di sé e del mondo al di là dei limiti imposti dalla materia. La visione interiore sviluppata con la meditazione, qualsiasi via concreta
si decida di utilizzare per praticarla, deve essere un punto fondamentale per orientarsi nel proprio cammino lungo il sentiero.
La meditazione praticata in modo corretto porta:
  • unificazione del pensiero (senza divisione tra pensiero pratico ed astratto)
  • equanimità (unificazione di gioia e dolore nell'unico sentimento di esistere)
  • purezza (superamento dell'individualità e percezione dell'infinito e dell'eterno)

sabato 26 dicembre 2009

AUM

Aum è un suono unico, è la vibrazione del Supremo, il suono seme dell’universo.
È con questo suono che Dio mise in moto la prima vibrazione della Sua creazione: Aum è il più potente di tutti i mantra, Aum è la madre di tutti i mantra. Nell’Aum Dio crea, ad ogni istante, nuovamente sé stesso. Aum non ha né nascita né morte: null’altro che Aum è esistito, esiste ed esisterà per sempre.

AUM è il ritmo cosmico spontaneo con il quale Dio abbraccia l’Universo. Il suono dell’AUM è unico. Generalmente udiamo un suono quando due oggetti vengono percossi, ma l’AUM non ha bisogno di tale azione perché è anahata, o non colpito è il suono senza suono.
L’AUM universale emesso dal Supremo, è un oceano infinito. L’AUM individuale, cantato dall’uomo, è una goccia di tale oceano, ma non può essere separato dall’oceano e può reclamare l’oceano infinito come suo proprio.

Il significato filosofico dei mantra si fonda sull'idea Indù di "nāma-rūpa" o del nome-forma, che suppone che tutte le cose, le idee, o le entità presenti nell'esistenza e nel cosmo fenomenologico, hanno un nome e una forma di qualche genere. Il nome-forma della vibrazione primordiale Aum è la prima manifestazione "nāma-rūpa" di Brahman, la realtà immanifesta.
Nel tantrismo Indù, l'universo è suono. Il supremo (para) causa l'esistenza attraverso la Parola (Shabda). La Creazione consiste di vibrazioni di varia frequenza e ampiezza che danno luogo ai fenomeni del mondo.