Ciò che davvero lascia senza parole, a volte, è l'estrema semplicità.
Nasciamo semplici, con pochi bisogni elementari e una fantasia infinita, la mente aperta e nessun pregiudizio, esseri solo abbozzati forse, ma felici. Basterebbe essere sempre così semplici per essere felici, ne ho quasi la certezza: piangere quando si è tristi, sorridere quando si è contenti, dire "ti amo" a chi si ama.
Ma non lo siamo quasi mai. Io almeno, non lo sono quasi mai.
Ci sono le difese, le paure, l'educazione, i ricordi... ci sono troppe cose.
Possedere meno, avere meno costruzioni dentro, più spazio per i sentimenti semplici, i sapori singoli, i nomi facili.
A volte si pensa che le personalità interessanti siano quelle più complesse o più strane, ma noi non siamo quadri o puzzle, siamo solo esseri che aspirano alla felicità, nessun critico giudicherà le linee che ci si intrecciano dentro e non riceveremo un voto sui colori che la nostra anima sa mischiare sulla tela. Tutto ciò che riceviamo è esattamente uguale a ciò che diamo, non una briciola in più o in meno, non ritorna a noi una singola sfumatura differente da quelle che abbiamo disegnato nelle vite degli altri.
Semplicità. Saper piangere e saper ridere, saper amare senza nasconderlo, saper allontanare chi non vogliamo vicino. Semplicità.
Forse è proprio solo questo il segreto di tutto. Guarda caso, è un segreto semplicissimo.